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Erwen

Ultimo Aggiornamento: 06/03/2013 17:29
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Post: 142
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Femminile
30/10/2009 00:12

EIRIEN EVOLET O’RHEINGOLD

Allineamento: Caotico-Neutrale

Note personali: °°°oOo°°° Umana… Cerva… Sempre la stessa. Sempre diversa. °°°oOo°°° Indole primaria: umana. Indole secondaria: cerva. °°°oOo°°° Da brava erbivora Eirien anche in forma Umana non mangia né carne né pesce. Apprezza invece latte, uova, formaggi e naturalmente frutta e verdura (più qualche buon dolcetto al miele^^).

Capelli: castano mogano
Occhi: castano scuro
Altezza: 162 cm f.u.
Peso: 50 kg f.u.

Descrizione:
ASPETTO FISICO: °°°Forma Umana°°° Corporatura proporzionata all’altezza e armonica, dimostra circa 20 anni. Ha un viso piacevole dai colori mediterranei, con il naso dritto, la bocca piccola e rosea, il mento tondo e gli occhi scuri e brillanti. I capelli sono lisci e lunghi fino a metà schiena, dal colore castano mogano. °°°Forma Animale - Cerva°°° Da cerva la giovane raggiunge un’altezza di 178 cm e un peso di circa 90 kg. Il corpo rimane ben fatto, snello e dritto: le zampe sono magri fasci di muscoli scattanti, mentre il ventre appare un po’ tondeggiante. Il collo lungo e mobile termina con il muso affusolato, dal naso nero e sempre umido; gli occhi sono grandi, tondi e completamente scuri; le orecchie sono ampie e sempre all’erta. Il manto è di un colore castano chiaro con ombre più scure sul muso e sulle zampe (nessuna macchia bianca), formato da peli lisci e da lanugine più chiara concentrata soprattutto sulla parte posteriore delle zampe, sotto la coda corta e ornata da striature più scure. CARATTERE: Molto sensibile e di modi gentili, Eirien è una giovane cauta, timida e riservata. Anche se sa parlare bene non inizia facilmente una conversazione, piuttosto preferisce ascoltare o scrivere. È un po’ difficile riuscire a conquistare la sua fiducia, ma in amicizia si rivela leale e attenta a dettagli e stati d’animo. Se viene attaccata preferisce fuggire e riesce a mantenere velocità ed equilibrio anche su terreni accidentati (skill richiesta: Corsa liv. 1). Si trova molto spesso in tensione ed è curiosissima di tutto ciò che le accade attorno: qualsiasi rumore e movimento la fanno voltare, anche solo per un attimo, soprattutto se si trova in un luogo nuovo, per questo è abbastanza difficile sorprenderla.

Storia:
Nata da genitori commercianti perfettamente Umani, Eirien ha sempre vissuto in mezzo a quel blando benessere dato dai beni materiali. Da sempre di indole timida e riservata e unica sopravvissuta tra i suoi fratelli, tutti morti neonati, la ragazza non ha mai avuto molti contatti con i propri coetanei, specialmente a causa del carattere apprensivo dei genitori, che la vedevano come una creatura fragile sia fisicamente che moralmente. Per questo la scortavano ovunque andasse, oppure proprio non le permettevano di uscire di casa. Venne istruita da un maestro che le insegnò a leggere, scrivere e far di conto, trovandola d’intelletto sveglio e diligente.
Tutto cambiò durante una bella giornata estiva. Eirien aveva 12 anni e mostrava da tempo quei segni d’irrequietezza propri della sua giovane età. Per una cosa da nulla quel giorno ebbe inizio un litigio tra lei e i genitori. Il caldo della casa e la loro presenza costante la soffocavano… improvvisamente nel mezzo della discussione, corse verso la porta, l’aprì e scappò fuori. Corse via, da sola. Venne richiamata, venne cercata, ma lei si era già inoltrata nel vicino boschetto.
Correva, correva nell’ombra fresca, correva con i capelli sciolti, correva… e improvvisamente uno strano dolore iniziò a percorrerle le gambe. Lo scambiò per un crampo, ma decise di non fermarsi per il timore di essere trovata subito. Il dolore aumentava ed iniziò presto ad allargarsi anche alle braccia e al resto del corpo, con una sensazione simile ai muscoli che dolgono per il troppo sforzo. E mentre correva ancora, iniziò a gridare per il dolore, inciampò e cadde. E lì avvenne per la prima volta: le gambe e le braccia si allungarono, il collo fece altrettanto e iniziò a spuntarle una piccola coda. La pelle cominciò a bruciare, come trafitta da milioni di spilli sottilissimi… erano i peli che spuntavano.
Lì, a metà tra gemiti e bramiti, Eirien si trasformò.
Dopo pochi attimi che le sembrarono interminabili, il dolore cessò e lasciò spazio alla spossatezza. La ragazza rimase distesa per alcuni minuti, affannata e indolenzita… non capiva perché vedesse tutto in modo così strano, perché sentisse così tanti odori e si convinse scioccamente che stava per morire. Quando alla fine si tranquillizzò e sentì di stare bene, si sollevò sulle zampe ancora malferme. Con sua enorme confusione scoprì di trovarsi addosso un altro corpo: vide in basso quattro zampe sottili e zoccoli scuri dove prima c’erano mani e piedi; vide un ventre tondeggiante, parzialmente coperto dal suo vestito tutto stracciato, che le diede prova del fatto che prima era umana; sentì di poter muovere le orecchie e percepiva la presenza di una coda. Eirien non era più lei… era un’altra Eirien, una ragazza dalla forma di cerva. Sì scrollò tutta, sperando di togliersi di dosso quella pelle… provò a strofinarsi contro un albero, ma ottenne solo il risultato di strappare ancora di più il vestito, che cadde a pezzi al suolo… provò a parlare, ma tacque subito, spaventata dalla sua stessa voce. Ansimando dalla sorpresa e dalla paura di rimanere così per sempre, quel giorno e quella notte la ragazza li passò all’aperto, vagando per il boschetto senza il coraggio di tornare a casa. Nel frattempo i genitori avevano ritrovato solo il vestito stracciato della figlia e la loro disperazione non aveva limite.
Fu soltanto la notte dopo che Eirien si convinse a tornare, per due motivi: la forte paura di diventare preda dei cacciatori e la nuova idea di rivelare la propria identità scrivendo a terra il proprio nome con gli zoccoli. Corse verso la casa e iniziò a dare lievi colpi alla porta, per non allertare i vicini. I genitori corsero ad aprire, sperando che fosse la figlia o qualcuno che ne portava notizia. Quando videro la cerva, però, rimasero profondamente delusi e non guardarono a terra dove lei aveva scritto il proprio nome; anzi, quando videro che non c’era verso di mandar via quella bestia, il padre tornò dentro casa a prendere l’arco. La cerva iniziò allora a piangere disperata, lacrimando copiosamente e alternando singhiozzi e brevi versi che spezzavano il cuore, desiderando con tutta se stessa di tornare umana per non morire (//i cervi possiedono le ghiandole lacrimali). Quando il padre vide quella scena si fermò dallo scoccare la freccia, sorpreso e commosso, ma il desiderio della ragazza aveva già avviato nuovamente il processo: come si era trasformata, così Eirien cominciò a cambiare di nuovo, rimpicciolendo e perdendo il pelo che lasciò un soffice tappeto a terra.
Non vi dico la gioia dei genitori. Quando la videro alla luce delle candele, dopo il primo sgomento urlarono, piansero, s’abbracciarono tutti e tre cadendo a terra, con Eirien nuda così come era stata fatta, ancora dolorante dalla trasformazione. La portarono in casa e ai vicini che vennero dopo a chiedere cos’era successo, i genitori dissero che la madre aveva avuto un attacco di pianto disperato per la scomparsa della figlia, senza far vedere la ragazza a nessuno. Si fecero raccontare tutto della breve avventura di Eirien e decisero di non dire niente sul suo ritorno. Non volevano, infatti, che qualcuno l’accusasse di stregoneria e nemmeno volevano mettere in giro la voce che fosse stata rapita nuda da qualche morboso, cosa che avrebbe compromesso il suo onore ed un suo futuro matrimonio.
Dopo molte indecisioni, giunsero alla conclusione che bisognava partire per cercare qualcuno che le togliesse quell’incantesimo. Eirien però non voleva che quel dono le fosse tolto: dopo il primo spavento aveva scoperto di trovarsi a suo agio in quelle sembianze. Rinchiusa nella sua stanza con l’ordine di non uscire e di non affacciarsi alla finestra, aveva provato molte volte a cambiare, riuscendo pian piano a capire come controllare la trasformazione. Una volta abituata al dolore aveva scoperto che in fondo non era male diventare una cerva e, guardandosi allo specchio, si trovava anche graziosa. Col passare del tempo imparò anche che il suo corpo doveva riposare per almeno 6 giorni al mese, 3 dei quali dovevano essere passati in forma Umana e 3 in forma animale. Nonostante il suo entusiasmo quando provava a raccontarlo ai genitori riceveva sempre risposte secche: quello non era un dono, era una maledizione di cui avrebbe dovuto liberarsi al più presto! Fu così che impacchettarono molte delle loro cose e iniziarono a trasferirsi di città in città, con la giustificazione di andare a cercare la figlia scomparsa. Fortunatamente le loro finanze gli permettevano di viaggiare molto senza grossi disagi; girarono tutti i paesi intorno chiedendo di streghe, maghi, imbroglioni d’ogni tipo che facevano sempre credere di avere un rimedio per quell’incantesimo… ma sempre invano. Ed Eirien segretamente gioiva.
Fu così che passarono anni. Cinque anni quasi esatti dal giorno in cui partirono. Eirien cresceva sempre meglio e nel frattempo i suoi genitori deperivano, fiaccati dall’età, dai continui spostamenti e dallo sconforto di non riuscire a guarire questa figlia. Si arrivò al punto in cui la madre si ammalò gravemente e morì durante il viaggio, in una cittadina non lontana da Barrington. Dopo averla pianta e dopo circa un anno di stazionamento in quel luogo di lutto, padre e figlia ripartirono e giunsero così nel regno di Avalon, dove egli sperava di risolvere definitivamente la “sfortuna di Eirien” (come lui la chiamava) grazie ai Maghi o alle Sacerdotesse del sacro tempio. Ma appena arrivati in questo luogo anche l’uomo iniziò a dare segni di malessere e fu costretto a mettersi a riposo. Molti mesi passarono e le sue condizioni peggioravano invece di migliorare come si era sperato. Dopo molto tempo, l’uomo si convinse che era giunta la sua ora e comprò una casetta nella cittadina dell’Isola delle mele per donarla ad Eirien e trascorrervi qui con lei i suoi ultimi giorni.
Morì dopo due anni di malattia, lasciando alla ragazza ventenne la casa ed un’eredità considerevole nonostante i lunghi anni di viaggio, con la raccomandazione, in punto di morte, che lei avrebbe continuato a cercare chi l’avrebbe liberata da quella maledizione e che solo dopo si sarebbe sposata. Eirien promise, ma solo per far contento il padre morente. In tutti quegli anni trascorsi come nomade, infatti, aveva maturato l’idea che quello che lei aveva era un dono: mentre i genitori le cercavano una cura, la giovane cercava invece informazioni su quelli come lei, su coloro che hanno la facoltà di mutarsi in animali. Questa sua capacità l’estasiava e sognava, un giorno, di trovare un proprio branco, qualcuno che l’avrebbe amata ed accettata così com’è.
Ora vive sull’Isola, triste della recente morte dei suoi genitori, amatissimi nonostante tutto, ma finalmente libera di costruirsi una propria vita.

Bonus:
- Metri percorribili in un round: giovane 7
- Resistenza magica: giovane n/n
- Vista: Pupille enormi e occhi grandissimi consentono la visione crepuscolare, ovvero necessitano comunque una minima fonte di luce lunare per distinguere, ma non perdono il senso dell’orientamento.
- Salto: Il cervo si muove leggero ed elegante nei boschi più fitti, nelle praterie a diverse altitudini; è maestoso, veemente e veloce nel trotto e nel galoppo, agile e abile nel salto che, talvolta, può raggiungere in altezza anche i 2 m.
- Sensi sviluppati: udito, vista, olfatto
- Bonus taglia: giovane 0
- Skill fisiche di base: resistenza +1, potenza -1, agilità +2

Skill richiesta:
- Corsa liv. 1

Malus:
- Timidezza: Perennemente angosciato all'idea del pericolo, tende a stare sempre all'erta e al minimo rumore fugge. Non accetta facilmente cibo da sconosciuti. Ma è contrastata da una spiccata curiosità.
- Ambienti chiusi: non resiste a lungo in ambienti chiusi, di solito a meno che ci siano un umano che l’abbia addestrato li evita, talvolta può scorrazzare ai margini delle cittadine in cerca di cibo, specie la sera.
- Non parlano.
- Non manipolano oggetti complessi o impugnano armi.
- Non possono effettuare azioni complesse dove è necessariamente richiesto l’uso del pollice opponibile.
- Diffidenza generale verso esseri non ben conosciuti. Ovvero non accetta facilmente cibo da ignoti. Ma è contrastata da una spiccata curiosità che può portare a trovarsi in pericolo, è più difficile da addomesticare e avvicinare di altri Animorphs in questa forma proprio per via dei troppi pericoli che avverte.[/FONT]
[Modificato da =Leana= 30/10/2009 00:14]
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30/10/2009 00:24

ho modificato e spostato qui

analizzerò il tuo bg a breve
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30/10/2009 11:13

Grazie capitano [SM=g7991] , scusa il ritardo con cui ho postato!^^"

Una piccola modifica di forma, in una delle ultime frasi del bg:

Morì dopo due anni di malattia, lasciando alla ragazza ventenne la casa ed un’eredità considerevole, nonostante i lunghi anni di viaggio. In punto di morte si raccomandò che la figlia continuasse a cercare chi l’avrebbe liberata da quella maledizione e che solo dopo si sarebbe sposata.






(¯'*•.¸ Erwen Evolet O'Rheingold¸.•*'¯)




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01/11/2009 13:00

ottimo bg, ora modificherò per portarlo come le schede di Aaron e Raine.

Una sola cosa se ti aggrada, se trovi una foto o immagine del cervo siamo a postissimo [SM=g8049]
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01/11/2009 16:00

Bellissimo il bg.
Complimenti per le cose che sai sui cervi, ti sei ben documentata!*_*
Eirien mi sembra splendida, delicata...sono curiosa di vederti all'opera (eh si ogni tanto anche io amo le cose coccolose...ogni tanto :P)

Una cosa che penso sia utile anche da sapere:



così Eirien cominciò a cambiare di nuovo, rimpicciolendo e perdendo il pelo che lasciò un soffice tappeto a terra.



E' un dettaglio bello ma inesatto, nel senso che il pelo muta con noi, non lasciamo "tracce" diciamo.
Al massimo se eri maschio potevano restare i palchi.
Giusto per non fuorviare nei futuri role... a presto in on!!
[Modificato da Ambrosya0 01/11/2009 16:01]
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02/11/2009 10:20

@ Raine: Grazieeeeeeeee!!! [SM=g7990] [SM=g8030] Sìììì, anch'io non vedo l'ora!
Grazie per l'informazione utilissima, provvederò a cambiare quella parte! (Meno male che me l'hai detto, avrei lasciato continuamente distese di pelo caduto in giro per la Foresta^^")

@ Samor: Grazie anche a te! Ti metto subito la foto qui sotto... ma vorrei chiederti di aspettare ad inserire la scheda tra le ammissioni: ancora non ho creato il pg visto che Eirien non va bene come nome [SM=g8001] anche se l'avevo cercato su google e mi dava solo risultati di blog o comunque di gente che l'aveva già scelto come nick... quindi vorrei rimettere il bg con il nome esatto, le foto e i cambiamenti che mi avete detto!

Comunque eccola:
[Modificato da =Leana= 02/11/2009 10:22]





(¯'*•.¸ Erwen Evolet O'Rheingold¸.•*'¯)




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03/11/2009 16:42

allora questo nome e bg modificato? [SM=g7990]



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03/11/2009 23:58

E ancora non mi dicono niente :( non so neanche il nome...
Cerco di sollecitare...





(¯'*•.¸ Erwen Evolet O'Rheingold¸.•*'¯)




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04/11/2009 01:20

bene, io ora attendo solo l'ufficialità del nome, che puoi dirmi anche via missiva.

sollecita, magari è passata in cavalleria per puro caso.
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04/11/2009 10:40

Ci mettono sempre diversi giorni a approvare un nome ormai...
Ci vuole pazienza, lo so.
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04/11/2009 21:00

Eccolo, eccolo!! *______* Il clone è viiiivoooo!

Il pg si chiama ERWEN, quindi Erwen Evolet O'Rheingold! Di seguito la scheda completa e corretta.
Ho fatto un piccolissimo cambiamento degno di nota, alla fine del primo paragrafo della storia: dico che oltre al maestro Erwen prendeva lezioni anche da una vecchia... può sempre servire.
That's all!^^

*************************************

ERWEN EVOLET 0’RHEINGOLD

Allineamento: Caotico-Neutrale

Note personali: °°°oOo°°° Umana… Cerva… Sempre la stessa. Sempre diversa. °°°oOo°°° Indole primaria: umana. Indole secondaria: cerva. °°°oOo°°° Da brava erbivora Erwen anche in forma Umana non mangia né carne né pesce. Apprezza invece latte, uova, formaggi e naturalmente frutta e verdura (più qualche buon dolcetto al miele^^).

Capelli: castano mogano
Occhi: castano scuro
Altezza: 162 cm f.u.
Peso: 50 kg f.u.
Descrizione: ASPETTO FISICO: °°°Forma Umana°°° Corporatura proporzionata all’altezza e armonica, dimostra circa 20 anni. Ha un viso piacevole dai colori mediterranei, con il naso dritto, la bocca piccola e rosea, il mento tondo e gli occhi scuri e brillanti. I capelli sono lisci e lunghi fino a metà schiena, dal colore castano mogano. °°°Forma Animale - Cerva°°° Da cerva la giovane raggiunge un’altezza di 178 cm e un peso di circa 90 kg. Il corpo rimane ben fatto, snello e dritto: le zampe sono magri fasci di muscoli scattanti, mentre il ventre appare un po’ tondeggiante. Il collo lungo e mobile termina con il muso affusolato, dal naso nero e sempre umido; gli occhi sono grandi, tondi e completamente scuri; le orecchie sono ampie e sempre all’erta. Il manto è di un colore castano chiaro con ombre più scure sul muso e sulle zampe (nessuna macchia bianca), formato da peli lisci e da lanugine più chiara concentrata soprattutto sulla parte posteriore delle zampe, sotto la coda corta e ornata da striature più scure. CARATTERE: Molto sensibile e di modi gentili, Erwen è una giovane cauta, timida e riservata. Anche se sa parlare bene non inizia facilmente una conversazione, piuttosto preferisce ascoltare o scrivere. È un po’ difficile riuscire a conquistare la sua fiducia, ma in amicizia si rivela leale e attenta a dettagli e stati d’animo. Se viene attaccata preferisce fuggire e riesce a mantenere velocità ed equilibrio anche su terreni accidentati. Si trova molto spesso in tensione ed è curiosissima di tutto ciò che le accade attorno: qualsiasi rumore e movimento la fanno voltare, anche solo per un attimo, soprattutto se si trova in un luogo nuovo, per questo è abbastanza difficile sorprenderla.

Storia: Nata da genitori commercianti perfettamente Umani, Erwen ha sempre vissuto in mezzo a quel blando benessere dovuto ai beni materiali. Da sempre di indole timida e riservata e unica sopravvissuta tra i suoi fratelli - tutti morti neonati - la ragazza non ha mai avuto molti contatti con i propri coetanei, specialmente a causa del carattere apprensivo dei genitori che la vedevano come una creatura fragile, sia fisicamente che moralmente. Per questo la scortavano ovunque andasse, oppure proprio non le permettevano di uscire di casa. Venne istruita in casa da un maestro che le insegnò a leggere, scrivere e far di conto, trovandola d’intelletto sveglio e diligente; allo stesso modo durante il pomeriggio una vecchina iniziava la ragazza a tutte quelle mistiche arti femminili che vengono ritenute indispensabili per l’essere donna.
Tutto questo cambiò durante una bella giornata estiva. Erwen aveva 12 anni e mostrava da tempo quei segni d’irrequietezza propri della sua giovane età. Per una cosa da nulla quel giorno ebbe inizio un litigio tra lei e i genitori. Il caldo della casa e la loro presenza costante la soffocavano… improvvisamente nel mezzo della discussione, corse verso la porta, l’aprì e scappò fuori. Corse via, da sola. Venne richiamata, venne cercata, ma lei si era già inoltrata nel vicino boschetto.
Correva, correva nell’ombra fresca, correva con i capelli sciolti, correva… e improvvisamente uno strano dolore iniziò a percorrerle le gambe. Lo scambiò per un crampo, ma decise di non fermarsi per il timore di essere subito ritrovata. Il dolore aumentava ed iniziò presto ad allargarsi anche alle braccia e al resto del corpo, con una sensazione simile ai muscoli che soffrono per il troppo sforzo. E mentre ancora correva, iniziò a gridare per il dolore, inciampò e cadde. E lì avvenne per la prima volta: le gambe e le braccia si allungarono, il collo fece altrettanto ed iniziò a spuntarle una piccola coda. La pelle cominciò a bruciare, come trafitta da milioni di spilli sottilissimi… erano i peli che spuntavano.
Lì, a metà tra gemiti e bramiti, Erwen si trasformò.
Dopo pochi attimi che le sembrarono interminabili, il dolore cessò e lasciò spazio alla spossatezza. La ragazza rimase distesa per alcuni minuti, affannata e indolenzita… non capiva perché vedesse tutto in modo così strano, perché sentisse così tanti odori e si convinse scioccamente che stava per morire. Quando alla fine si tranquillizzò e sentì di stare bene, si sollevò sulle zampe ancora malferme. Con sua enorme confusione scoprì di trovarsi addosso un altro corpo: vide in basso quattro zampe sottili e zoccoli scuri dove prima c’erano mani e piedi; vide un ventre tondeggiante, parzialmente coperto dal suo vestito tutto stracciato, che le diede prova del fatto che prima era umana; sentì di poter muovere le orecchie e percepiva la presenza di una coda. Erwen non era più lei… era un’altra Erwen, una ragazza dalla forma di cerva. Sì scrollò tutta, sperando di togliersi di dosso quella pelle… provò a strofinarsi contro un albero, ma ottenne solo il risultato di strappare ancora di più il vestito, che cadde a pezzi al suolo… provò a parlare, ma tacque subito, spaventata dalla sua stessa voce. Boccheggiando dalla sorpresa e dalla paura di rimanere così per sempre, quel giorno e quella notte la ragazza li passò all’aperto, vagando per il boschetto senza il coraggio di tornare a casa. Nel frattempo i genitori avevano ritrovato solo il vestito stracciato della figlia e la loro disperazione non aveva limite.
Fu soltanto la notte dopo che Erwen si convinse a tornare, per due motivi: la forte paura di diventare preda dei cacciatori e la nuova idea di rivelare la propria identità scrivendo a terra il proprio nome con gli zoccoli. Galoppò verso la sua casa e iniziò a dare lievi colpi alla porta, per non allertare i vicini. I genitori corsero ad aprire, sperando che fosse la figlia o qualcuno che ne portava notizia. Quando videro la cerva, però, rimasero profondamente delusi e non guardarono a terra dove lei aveva scritto il proprio nome; anzi, quando videro che non c’era verso di mandar via quella bestia, il padre tornò dentro casa a prendere l’arco. La cerva iniziò allora a piangere disperata, lacrimando copiosamente ed alternando singhiozzi a brevi versi che spezzavano il cuore, desiderando con tutta se stessa di tornare umana per non morire. Quando il padre vide quella scena si fermò dallo scoccare la freccia, sorpreso e commosso, ma il desiderio della ragazza aveva già avviato nuovamente il processo: così come si era trasformata, Erwen cominciò a cambiare di nuovo, rimpicciolendo nelle forme e riacquistando le sue sembianze umane; tornava sempre di più ad essere lei, gemendo e contorcendosi dal dolore, finché rimase seduta a terra, stringendosi tra le braccia, con le lacrime che sentiva scorrere sulla pelle nuda.
Non vi dico la gioia dei genitori. Quando la videro alla luce delle candele, dopo il primo sgomento gridarono, piansero, l’abbracciarono travolgendola, con Erwen nuda così come era stata fatta, ancora dolorante dalla trasformazione. La portarono in casa senza farla vedere a nessuno. Ai vicini che vennero più tardi a chiedere cos’era successo, dissero che la madre aveva avuto un attacco di pianto disperato per la scomparsa della figlia. Si fecero raccontare tutto della breve avventura di Erwen e decisero di mantenere il silenzio sul suo ritorno. Non volevano, infatti, che qualcuno l’accusasse di stregoneria e nemmeno volevano mettere in giro la voce che fosse stata rapita nuda da qualche morboso, cosa che avrebbe compromesso il suo onore ed un suo futuro matrimonio.
Dopo molte indecisioni, giunsero alla conclusione che bisognava partire per cercare qualcuno che la liberasse da quell’incantesimo. Erwen però non voleva che quel dono le fosse tolto: dopo il primo spavento aveva scoperto di trovarsi a suo agio in quelle sembianze. Rinchiusa nella sua stanza con l’ordine di non uscire e di non affacciarsi alla finestra, aveva provato molte volte a cambiare, riuscendo pian piano a capire come controllare la trasformazione. Una volta abituatasi al dolore aveva scoperto che in fondo non era male diventare una cerva e, guardandosi allo specchio, si trovava anche graziosa. Col passare del tempo imparò anche che il suo corpo doveva riposare per almeno 6 giorni al mese, 3 dei quali dovevano essere passati in forma Umana e 3 in forma animale. Nonostante il suo entusiasmo, quando provava a raccontarlo ai genitori riceveva sempre risposte secche: quello non era un dono, era una maledizione di cui avrebbe dovuto liberarsi al più presto! Fu così che impacchettarono molte delle loro cose e iniziarono a trasferirsi di città in città, con la giustificazione di andare a cercare la figlia scomparsa. Fortunatamente le loro finanze gli permettevano di viaggiare molto senza grossi disagi; girarono tutti i paesi intorno chiedendo di streghe, maghi, imbroglioni d’ogni tipo che facevano sempre credere di avere un rimedio per quell’incantesimo. Ma sempre invano. Ed Erwen segretamente gioiva.
Fu così che passarono anni. Cinque anni quasi esatti dal giorno in cui partirono. Erwen cresceva sempre meglio e nel frattempo i suoi genitori deperivano, fiaccati dall’età, dai continui spostamenti e dallo sconforto di non riuscire a guarire questa figlia. Si arrivò al punto in cui la madre si ammalò gravemente e morì durante il viaggio, in una cittadina non lontana da Barrington. Dopo averla pianta e dopo circa un anno di stazionamento in quel luogo di lutto, padre e figlia ripartirono e giunsero così nel regno di Avalon, dove egli sperava di risolvere definitivamente la “sfortuna di Erwen” (come lui la chiamava) grazie ai Maghi o alle Sacerdotesse del sacro tempio. Appena arrivati in questo luogo, però, anche l’uomo iniziò a dare segni di malessere e fu costretto a mettersi a riposo. Molti mesi passarono e le sue condizioni, invece di migliorare come si era sperato, peggioravano. Dopo molto tempo l’uomo si convinse che era giunta la sua ora e comprò una casetta nella cittadina dell’Isola delle mele per donarla ad Erwen e trascorrervi qui con lei i suoi ultimi giorni.
Si spense dopo due anni di malattia, lasciando alla ragazza ventenne la casa ed un’eredità considerevole, nonostante i lunghi anni di viaggio. In punto di morte si raccomandò infinite volte che lei continuasse a cercare chi l’avrebbe liberata da quella maledizione e che solo dopo si sarebbe sposata. Erwen promise, ma solo per far contento il padre morente. In tutti quegli anni trascorsi come nomade, infatti, aveva maturato l’idea che quello che lei aveva era un dono: mentre i genitori le cercavano una cura, la giovane cercava invece informazioni su quelli come lei, su coloro che hanno la facoltà di mutarsi in animali. Questa sua capacità l’estasiava e sognava, un giorno, di trovare un proprio branco, qualcuno che l’avrebbe amata ed accettata così com’è.
Ora abita sull’Isola, triste della recente morte dei suoi genitori, amatissimi nonostante tutto, ma finalmente libera di costruirsi una propria vita.

Mutazione: cerva.
[IMG]http://i37.tinypic.com/2jdjtxk.png[/IMG]

Bonus:
- Metri percorribili in un round: giovane 7
- Resistenza magica: giovane n/n
- Vista: pupille enormi e occhi grandissimi consentono la visione crepuscolare, ovvero necessitano comunque una minima fonte di luce lunare per distinguere, ma non perdono il senso dell’orientamento.
- Salto: il cervo si muove leggero ed elegante nei boschi più fitti, nelle praterie a diverse altitudini; è maestoso, veemente e veloce nel trotto e nel galoppo, agile e abile nel salto che, talvolta, può raggiungere in altezza anche i 2 mt.
- Sensi sviluppati: udito, vista, olfatto
- Bonus taglia: giovane 0
- Skill fisiche di base: resistenza +1, potenza -1, agilità +2

Malus:
- Timidezza: perennemente angosciato all'idea del pericolo, tende a stare sempre all'erta e al minimo rumore fugge. Non accetta facilmente cibo da sconosciuti. Ma è contrastata da una spiccata curiosità.
- Ambienti chiusi: non resiste a lungo in ambienti chiusi, di solito a meno che ci siano un umano che l’abbia addestrato li evita, talvolta può scorrazzare ai margini delle cittadine in cerca di cibo, specie la sera.
- Non parlano.
- Non manipolano oggetti complessi o impugnano armi.
- Non possono effettuare azioni complesse dove è necessariamente richiesto l’uso del pollice opponibile.
- Diffidenza generale verso esseri non ben conosciuti. Ovvero non accetta facilmente cibo da ignoti. Ma è contrastata da una spiccata curiosità che può portare a trovarsi in pericolo, è più difficile da addomesticare e avvicinare di altri Animorphs in questa forma proprio per via dei troppi pericoli che avverte.

Skill richiesta:
- Corsa liv. 1
[Modificato da =Leana= 04/11/2009 21:19]





(¯'*•.¸ Erwen Evolet O'Rheingold¸.•*'¯)




04/11/2009 22:09

Benvenuta.Non appena ti cambieranno razza Samor inserirà la tua scheda con le altre.



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Post: 142
Città: ROMA
Età: 36
Sesso: Femminile
04/11/2009 22:23

Presa visione, grazie^^





(¯'*•.¸ Erwen Evolet O'Rheingold¸.•*'¯)




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05/11/2009 11:28

perfetto comunico il tuo cambiorazza a Kub, la scheda la posto subito sia qui che al forum ufficiale. Benvenuta nella razza/clan di amici [SM=g7990]

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06/11/2009 13:11

Vediamo se funziona... [SM=g8019]

Come già accennato a Samor, inserisco qui una breve lista di oggetti "pre-Avalon"... ditemi voi se è troppo... o troppo poco! [SM=g7990]

Vestiti che hanno retto fino alla fine del viaggio: 4
http://i.ebayimg.com/23/!BV(U6cw!mk~$(KGrHgoH-CUEjlLlvzuyBKSJY!zNQw~~_12.JPG
http://www.giullaria.org/wp-content/gallery/medioevo/ABITO03_5.JPG
http://lh6.ggpht.com/_r6T7Hfw7UOs/SU5t-Gd3MMI/AAAAAAAAGYo/THmL6tlQbaQ/DSC03709.jpg

Mobili acquistati dai soldi di papà insieme alla casetta:
Letto + comodini
http://www.sismano.com/slideshow/medievalecamera.jpg
Tavolo + sedie
http://www.nuovavimini.com/images/Foto/3607864tavolo%20essenz%20piano%20legno.JPG
Baule per vestiti
http://www.bellinghieri.com/arredo/baule.jpg

E se possibile, anche una fetta di cervo vicino all'osso (cit. Samor), grazie! [SM=g7990]
[Modificato da =Leana= 06/11/2009 13:13]





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08/11/2009 11:59

mi hanno detto che c'è una regola a riguardo, che io non trovo.

quindi per ora non giocarti nulla.
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08/11/2009 12:26

D'accordo. Fammi sapere ;)





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08/11/2009 14:14

Eccolo: isoladiavalon.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Un editto della razza umana ma che penso con gli mdm possa contemplare le altre razze che si impiantano su questo accordo preesistente



IN ACCORDO CON IL CAPO CONGREGA MAESTRO DEI MESTIERI


e' stato deciso che saranno accettati nei bg solo oggetti provenienti dal passato dei personaggi, che avranno motivazione on per essere portati con se in avalon( motivazioni personali, affettive , di studio).
Preferibilemente senza link esterni al gioco per avere immagini degli oggetti.


Elenco:

piccoli monili (orecchini, braccialetto, collana, spilla)
Diari- Fogli di pergamena
Vestiario giornaliero


Non sono ammessi, secondo l'editto delle regina, armi di nessun genere, ne armature o similari.

Per tutti gli altri oggetti che si volessero ruolare nel gioco, dovranno essere indirizzate le richieste ai Mdm o acquistati presso il mercato nel gioco.
Sarà il moderatore che prenderà in consegna l'approvazione del bg a valutare la presenza o meno di determinati oggetti e la motivazione per averli all'interno del bg
Grazie.



Dato che di là mi occupavo dei bg ti dico subito:

Presupposto perchè gli mdm ti facciano gli oggetti da bg è :
- se sono Ben motivati nel bg
- se hanno un forte legame affettivo.

Ti faccio un esempio: il pg fugge da un incendio che distrugge tutto...può salvare una sola cosa, ineguagliabile, insostituibile, perchè da essa non si separerebbe mai (per esempio un pg scelse il ciondolo della sua bimba morta).

E' chiaro che se viaggi, ti sposti, arrivi, non saranno i mobili la cosa che porterai o sono insostituibili per il legame affettivo. Nè i vestiti. Nè è possibile un gran numero di oggetti anche grandi.

I mobili sono sì legati al padre che visse su queste terre ma non sono contemplati nell'editto, nè in genere i vestiti.
Anche per scelta, quasi nessun pg che arriva ha già un corredo.

A parte che una cosa pratica: come master ti dico che parlai già con gli admin, non è possibile possedere una casa. Un pg singolo non può averne, il motivo è che altrimenti si creano location nelle chat dove l'ingresso in role è impossibile e quindi l'interazione regolata solo dal pg della casa (incontri segreti e altro). Inoltre non essendo mai descritta non c'è modo per i master di impiantarci una quest.

Insomma...se vivrai al massimo in una tana (o nella locanda che è l'unico modo per avere case) i mobili non vedo come metterceli...ma questo sta in base alle tue scelte.

Chiaramente l'ultima parola spetta a Samor.


PER SAMOR, P.S.: PER FAVORE METTI DELLE EMOTICON DECENTI!!![SM=g8003]
[Modificato da Ambrosya0 08/11/2009 14:16]
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08/11/2009 17:14

Mmh... ok, la cosa che mi interessa di più è il sapere che Erwen non potrà avere una casa. [SM=g8001]
Avevo chiesto i mobili perché nel bg dico che il personaggio vive su Avalon da due anni e mi sembra logico che abbia un posto dove vivere :) e quindi anche qualcosa da mettersi addosso, tanto per evitare le foglie di fico. :P


Presupposto perchè gli mdm ti facciano gli oggetti da bg è :
- se sono Ben motivati nel bg
- se hanno un forte legame affettivo.



Beh, valore affettivo non ce n'è per gli oggetti che ho chiesto, se si eccettua il fatto che il padre è morto in quella casa e (presumo) nel letto... ma a parte la nota macabra no, non ho ragioni affettive per volere quegli oggetti. La motivazione era, appunto, solo logica perché se è stato approvato il bg con tanto di casa, allora pensavo che ci dovesse essere anche qualcosa dentro. [SM=g7990]

Solo mi chiedo: ok, niente casa per Erwen, ma allora devo riscrivere la parte finale del bg? E soprattutto... dove posso farla vivere? [SM=g8001]
[Modificato da =Leana= 08/11/2009 17:15]





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09/11/2009 00:57

per me puoi avere una tana nella foresta luce, piccola, molto piccola. Adatta sia a animale che alla umana.

che dice Raine un semplice letto glielo possiamo concedere?

domanda seria, tutt'altro che ironica, magari appunto quello potrebbe avere un valore affettivo.


anche Samor ha una tana nella foresta luce.
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